Via Crucis

Nelle vicinanze del convento di San Pio da Pietrelcina è stata eretta la monumentale Via Crucis, realizzata in granito e bronzo dallo scultore siciliano Francesco Messina, che in “Per amore a Padre Pio” racconta

Quando i Padri Cappuccini Clemente da Santa Maria e Carlantonio mi telefonarono per sondare se ero disposto a modellare una Via Crucis risposi subito che le mie mani logore non mi consentivano più di accettare lavori di serio impegno e, ringraziandoli, li pregai di rivolgersi ad altri. Ma i Reverendi Padri non mi dissero, all’inizio del sondaggio, che si trattava di San Giovanni Rotondo e che la Via Crucis era desiderata da Padre Pio. Non ne avevo dato loro il tempo.

Ma appena riuscirono a spiegarsi fu per me come una mazzata in testa.

Non potevo rifiutare. Un desiderio del venerato Padre, che aveva avuto l’amabilità di ricordarsi di me, non poteva non essere esaudito.

E così incominciai col recarmi a San Giovanni Rotondo per prender visione della chiesa entro cui, pensavo, volevano collocare la mia opera. Ma quale chiesa, mi dissero, è il monte a lato in cui deve inserirsi la Via Crucis! L’idea mi esaltò.

Non pensai più, neppure per un istante, alle mie mani. lo non sono un miracolista. Ma la Via Crucis, oggi, è lì. Non starò a descriverne i particolari, ma farò una breve cronaca.

Planimetrica via Crucis
Gli artefici della Via Crucis (da sinistra a destra):
Arch. Tito Varisco; Francesco Messina; Ing. Saverio Longo.

Subito mi balenò in mente la grande scalinata a due bracci. Chiesi e ottenni la validissima collaborazione architettonica dell’amico Tito Varisco e insieme facemmo un sopralluogo. Al ritorno modellammo insieme un grande plastico. Il progetto fu approvato e immediato l’inizio dei lavori.

La grande Madonna col Bambino era già pronta, perché da tempo l’avevo concepita e poi realizzata quale monumento a mia madre e a tutte le madri del mondo. Si trattava ora di darle una degna e opportuna collocazione e pensammo al grande piazzale che conclude la Via Crucis e la sommità della scalinata. Alla base della Madonna sarebbe stato posto l’altare per la Santa Messa.

Ma quando i lavori erano quasi ultimati e la statua della Madonna già sistemata mi accorsi che essa doveva essere rimossa e portata in basso, sul primo piazzale della scalinata. Lassú, al sommo, vista dal baricentro della piazza della Chiesa di Santa Maria delle Grazie la grande statua risulta, per effetto prospettico, una candelina. Un errore? Senza dubbio, un errore di calcolo prospettico.

Ma noi, che lavoriamo da tanti anni, sappiamo che le opere si concludono facendole.

Così, abbiamo ora progettato di collocare sul grande piazzale superiore, in luogo della Madonna, una croce alta venti metri che, illuminata, di notte dovrà vedersi da tutto il Gargano, dalla piana sottostante e dal mare.

Un errore ci condurrà a una perfezione prima non concepita.

La monumentale Via Crucis e il suo recinto si presenteranno, dunque, così: innanzi tutto i due bracci iniziali della grande scalinata, fra quali è la cavea dove sarà posta una statua bronzea di Padre Pio benedicente. I fedeli e i pellegrini potranno toccarla, come toccavano la persona del Padre in vita. Al di sopra la grande Madonna di marmo. In alto, al termine della scalinata, la Croce che stupenda- mente si inserirà nel severo paesaggio col fondale scenografico di cipressi e di lecci.

Ma la Via Crucis dovrà limitarsi a quattordici stazioni? Sua Eminenza il Cardinale Ursi, Arcivescovo di Napoli, che il 25 maggio del corrente anno benedisse le quattordici edicole si accorse che manca la «quindicesima» stazione, quella che spero la liturgia vorrà un giorno introdurre: la Resurrezione. Per questa eventuale opera conclusiva, se mai mi verrà richiesta, dovrò rivolgermi ancora a Padre Pio affinché preghi per le mie mani stanche malate.

I molto Reverendi Padri del Convento di San Giovanni Rotondo e, soprattutto, l’attuale Padre Guardiano e quello precedente, nonché Padre Michele, spero vorranno anche loro rivolgere preghiere, certo piú ascoltate della mia, al venerato Padre, cui si deve la grande, luminosa idea della opera monumentale, affinché questa giunga presto a conclusione.

Il complesso monumentale, voluto da Padre Pio e da Lui benedetto poche ore prima della sua morte, è situato nel “Parco del Buon Pastore”, una tranquilla pineta che si estende lungo il declivio della montagna accanto al Convento dei Padri Cappuccini.

La posa della prima pietra del monumento avvenne il 22 settembre 1968, con la partecipazione di Padre Pio, segnando paradossalmente la fine della sua via crucis terrena, poiché spirò alle 2:30 del giorno successivo. Una statua bronzea del Padre segna il luogo in cui fu collocata la pergamena commemorativa.

La monumentale Via Crucis, considerata la più grande del mondo cristiano, si snoda lungo il versante meridionale del monte Castellana. Voluta fortemente da Padre Pio, la Via Crucis presenta opere significative di Francesco Messina, tra cui le statue di Padre Pio, della Madonna e di Gesù risorto, realizzate tra il 1968 e il 1971, anno dell’inaugurazione del percorso di fede.

Il percorso inizia con la statua della Madonna con il Bambino, anch’essa opera di Messina, accogliendo i fedeli come in un abbraccio ideale. La quinta stazione riveste particolare importanza, poiché Padre Pio sostituisce il ruolo del Cireneo offrendosi spontaneamente a portare la croce di Cristo. La Via Crucis culmina in cima al monte Castellana, ai piedi di un’imponente scultura raffigurante Cristo Risorto.

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