“Fra Daniele Natale e Maria Divina”
di Antonio Ciccone

2018, acrilico/tela su tavola cm240x180

Il dipinto di Antonio Ciccone Fra Daniele Natale e Maria Divina, collocato nella Sala a lui dedicata nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a San Giovanni Rotondo, è una delle undici opere inedite, realizzate tra il 2018 e il 2019, che celebrano il frate cappuccino, discepolo di Padre Pio.

Con queste parole Antonio Ciccone ricorda Fra Daniele Natale (al secolo Michele):

“La conoscenza di Fra Daniele e la stima che nutrivo per lui, sono state fondamentali per l’esecuzione di quest’opera il cui incarico ho accettato subito con entusiasmo. L’umanità e la semplicità che lo caratterizzavano, la sua vicinanza a Padre Pio di cui era figlio spirituale, hanno costituito una fonte d’ispirazione costante lungo tutto il cammino che è servito per la realizzazione di questo lavoro.

Fra Daniele era per me un carissimo amico, un frate fratello; entrambi ammiratori della bellezza della Natura, tante volte abbiamo parlato e passeggiato nei boschi sul Gargano. L’amore per l’Arte ci univa: estimatore delle mie opere, anche lui dipingeva prediligendo i fiori ed i campi fioriti del Gargano, aveva del talento che con ardore riusciva ad esprimere sulla tela pur non avendo frequentato alcuna scuola.

Più volte ha posato per me in alcuni studi preparatori, nel raffigurarlo ho cercato di cogliere i lineamenti del viso, la profondità dello sguardo, l’espressione gioiosa che trasmetteva con quel suo sorriso solido e simpatico, ho cercato anche di rappresentare quei gesti rivelatori di un anima semplice e spontanea come ad esempio il gesto del saluto, simile a quello che Padre Pio porgeva ai devoti insieme alla sua benedizione. Nell’intreccio del saio ho voluto invece rappresentare il bosco con i sentieri e le radici affioranti, questo per ricordare quel contatto ancora più essenziale che un tempo i frati stabilivano con la natura.

Fra Daniele era stato un semplice pastore, desideroso di santità, ma umile come i primi francescani, aveva scelto di svolgere nei conventi presso i quali di volta in volta veniva trasferito, il ruolo di cuciniere e portinaio.

Ho cercato di rendere la sua naturalezza, quell’espressione a metà fra il fanciullesco ed il saggio, sottolineando il sorriso, un sorriso che non lo ha mai abbandonato, nemmeno nei momenti di maggiore sofferenza. Ho usato per lui il colore dell’arancio distribuendolo in modo lineare e pulito, a lato ho accostato il sole, sfera di Luce, simbolo d’illuminazione.

Proseguendo nel ritratto, progressivamente è emersa la sua sorprendente somiglianza a Padre Pio, sia nei tratti fisiognomici come le sopracciglia, gli occhi, la barba incolta e la corporatura, che nello Spirito.

Accanto a fra Daniele ho scelto di mettere Maria a cui lui era devotissimo, così dal blu dell’abito, il colore del cielo, piatto come una campitura, è affiorata l’intima essenza di Maria, la purezza del suo volto dolcissimo, quello della fanciulla di Nazareth, il cui amore erompe a Dio nel Cantico: “l’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio salvatore …” L’anima di Maria è talmente cristallina che magnifica Dio e realizza la sua volontà compiendo un’ascesi spirituale unica, perfetta ed ininterrotta.

Per questo ritratto non ho fatto posare nessuna donna, direi piuttosto che mi sono ispirato a tutte le donne che ho incontrato nella mia vita.

Tra Maria e fra Daniele, al centro, in corrispondenza della piegatura dell’opera nel punto in cui si apre come un libro, ho inserito un raggio di sole con i riflessi dell’arcobaleno come segno di vita che aprendosi emana luce e colore nell’Universo, in questo modo i colori dell’insieme: il giallo, il rosso, un po’ di verde, anche un po’ di porpora e l’azzurro si ripetono e vanno a riflettersi attraverso l’arcobaleno.

L’Arte è un procedere verso la perfezione, è la realizzazione di un poema dal significato umano e Divino. Inserire nella propria arte simboli, segni e colori, invita l’essere umano a pensare ed a percepire le manifestazioni più sottili, quelle appunto dello Spirito.

Per quanto contaminato ed alienato sia l’uomo di oggi, la sua parte spirituale resta pura, è qui che arriviamo a comprendere la presenza del Divino e da qui iniziamo il nostro percorso di conoscenza della Verità.”

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