Proseguendo su via Castellana verso ovest, un antico mulino sulla destra e sulla sinistra una fontanina dell’Acquedotto Pugliese.
Si tende a dimenticare la portata epocale di queste fontanine, possiamo far risalire a quest’epoca la uscita dal medioevo – proviamo ad immaginare cosa abbia significato la disponibilità dell’acqua potabile a poche decine di metri dalla propria abitazione per igiene, salute, laddove precedentemente se ne aveva poca e di difficile reperibilità! (Ricordiamo che l’epidemia “la Spagnola” negli anni 1918/1920 fece migliaia di vittime).
Ne ha colto tutta la valenza l’architetto Renzo Piano che ha voluto installare sei di queste fontanine a corona dell’atrio di ingresso della nuova chiesa Santuario di San Pio. Qualche volta scherzosamente ti invitavano a bere qualcosa, con un rassicurante “tanto offro io”, e puntualmente il luogo della consumazione non era un bar o una locanda, ma una generosa fontana pubblica.
Anno 1914: le prime fontanine dell’Acquedotto pugliese, così come oggi le conosciamo, vengono installate nelle piazze dei comuni da Lesina a Castrignano del Capo. Altezza 128 cm, base circolare 38 cm, forma conica, corredata di cappello e vaschetta di recupero delle acque, totalmente in ghisa, rubinetto a getto intermittente con meccanismo interno in ottone, ancora oggi questi manufatti artigiani sono il simbolo dell’Acquedotto pugliese.