La chiesa di Sant’Orsola, nota anche come chiesa del Purgatorio, venne costruita a partire dalla fine del 1500 ed è un esempio di architettura tardo rinascimentale in stile barocco-rococò.
I lavori di costruzione hanno avuto inizio nel 1596; la chiesa è stata portata a termine solo nel 1628 (anche se ulteriori lavori si avranno agli inizi del XVIII secolo), divenendo sede della Confraternita dei Morti.
Nel 1735 la chiesa fu abbellita con numerosi stucchi in oro zecchino. Sulla facciata, scandita dal pregevole portale di breccia, da due finestre e due nicchie, sono evidenti i segni del tormentato iter costruttivo della chiesa, impostata su un disegno originario che poi dovette essere modificato nel senso di un completamento più modesto del prospetto a coronamento mistilineo. La facciata attuale è probabilmente il frutto dei restauri che si ebbero già tra il 1694, 1704 e il 1705.
A fianco della finestra del secondo ordine sono sistemate due statue di pietra raffiguranti San Francesco d’Assisi e Sant’Antonio da Padova, probabilmente più antiche della stessa chiesa. Originale il piccolo campanile, attaccato trasversalmente alla facciata dell’edificio.
A partire dalla metà del XVIII secolo la chiesa subì restauri anche all’interno, arricchendosi di numerosi stucchi in oro zecchino. Nel 1938 il milanese Natale Penati dipinse sul soffitto e al di sopra dei cornicioni “il Martirio di Sant’Orsola” ed episodi della vita di Sant’Antonio da Padova. L’altare maggiore è in marmi policromi con quattro cherubini finemente scolpiti ed attribuiti ad ignoto scultore napoletano. Anche gli altari laterali, di Sant’Antonio e del Crocifisso da un lato e di San Biagio e Sant’Orsola dall’altro, meritano una nota per le pregevoli sculture che li adornano.
Pregevoli il cinquecentesco organo sistemato sull’ambone ligneo scolpito e il pulpito. Sul coro tre tele: a sinistra quella dei “Santi Vescovi” di scuola napoletana del XVII secolo; al centro la tela del “Purgatorio” di Nunzio De Nunzi (1707); a destra “Madonna col Bambino, San Gaetano e Anime del Purgatorio” di scuola napoletana (1655). A sinistra dell’ingresso una “Deposizione” di scuola veneta del XVI secolo, in cattivo stato di conservazione.
La chiesa conserva anche un tesoro costituito di reliquiari, calici, ostensori di argento. Tra questi anche una bacinella lustrale in rame lavorata a sbalzo con motivi ornamentali floreali e con scene dell’Annunciazione, di probabile scuola fiamminga del secolo XV e da qualcuno attribuita a qualche artigiano arabo di Lucera (secolo XIII).
La chiesa di Sant’Orsola (detta anche “Chiesa del Purgatorio”) sorse nel XVI-XVII secolo per volontà del sacerdote don Giovanni Donato Verna che voleva affiancarvi anche un monastero per suore. Una disputa sulla proprietà, scoppiata tra i Verna ed altri, si risolse con la donazione della chiesa alla Congregazione dei Morti, avvenuta l’8 dicembre 1638.
La Congregazione acquistò molte case intorno alla chiesa, per soddisfare il desiderio del Verna, senza però riuscire a realizzare il monastero. La congregazione ha conseguito successivamente il titolo di Arciconfraternita, ottenendo il regio exequatur nel 1769.